La parte della pianura di Terra di Lavoro compresa tra San Felice a Cancello e Acerra, prima della realizzazione di una lunga serie di interventi di bonifica, era occupata da vaste aree acquitrinose che la rendevano inabitabile.
Queste paludi si erano andate formando in avvallamenti naturali del terreno ed erano alimentate dalle acque piovane provenienti dall'Agro nolano e dalle sorgenti del Mefito e del Calabricito.
Questa zona, inoltre, era attraversata dal corso instabile e tortuoso di un antico fiume, il Clanio, che nasceva nel territorio di Avella e sfociava nel lago di Patria, sulla costa tirrenica.
Il Clanio, straripando, contribuiva notevolmente alla formazione di vaste aree paludose. Solo alla fine del XVI secolo, durante il Viceregno spagnolo, fu avviata l'opera di bonifica, il cui progetto fu affidato a un grande architetto, Domenico Fontana, che studiò il modo di rettificare il corso del fiume Clanio realizzando una serie di canali attraverso la pianura di Terra di Lavoro fino a raggiungere il mare nel territorio di CastelVolturno.
La bonifica seicentesca venne perfezionata nell'Ottocento, quando fu migliorata e ampliata la rete dei canali e furono prosciugati interamente molti territori, tra i quali anche la pianura tra Acerra e San Felice.
Il vallone di Talanico, il vallone di Staglio, il vallone Sant'Agostino e numerosi corsi d'acqua minori confluiscono tutti nei canali dei Regi Lagni.