La Parrocchiale di San Felice Martire, con facciata a due ordini e interno a tre navate, fu edificata probabilmente nel luogo di una preesistente cappella dedicata al culto dello stesso santo.
Nel 1528 le truppe francesi, guidate dal capitano Laudetto Lamecco, devastarono queste zone e detterò alle fiamme tutti gli archivi, tra i quali quello della Chiesa di San Felice: per questo motivo non è possibile ricostruire le vicende dell'edificio sacro.
Si sa, comunque, che la chiesa, prima della ricostruzione avvenuta nel XVII secolo, era a una sola navata.
Poiché l'edificio versava in cattive condizioni, nel 1645, con l'aiuto di tutta la popolazione, fu dato inizio alla costruzione di un nuovo edificio.
I lavori furono portati a compimento anche grazie alle rendite di una delle sei cappelle della chiesa, quella di Santa Maria.
Le altre cappelle erano dedicate alla Santissima Concezione, a San Gaetano, a San Gennaro, a San Nicola di Bari e a San Sebastiano.
Quest'ultima era situata all'esterno, sul lato del campanile, ed era costituita da un piccolo vano coperto da una volta a botte.
Nel 1656, quando nel Regno di Napoli si diffuse una terribile epidemia di peste, gli abitanti del Casale di San Felice colmarono di offerte questa piccola cappella, che venne allora trasferita nella chiesa e dotata di un nuovo altare e di un dipinto raffigurante San Sebastiano tra Sant'Elia e San Rocco, mentre la vecchia cappella venne demolita nel 1701.
Nella cappella di destra adiacente alla sagrestia è conservata un'opera di gran de pregio artistico risalente al XV secolo: si tratta di una statua in legno dorato che rappresenta la Vergine in trono con il Bambino.
La cappella, già ricordata, è intitolata a Santa Maria. Nella chiesa sono presenti altre tre interessanti statue lignee. Una di essa rappresenta San Felice Martire, patrono della chiesa.
Un'altra è una maestosa rappresentazione dell'Immacolata Concezione risalente al XVII secolo, appartenuta, secondo la tradizione, alla famiglia dei Carafa, duchi di Maddaloni e marchesi di Arienzo.
Questi la regalarono a Francesco Dragone che, a sua volta, ne fece dono alla chiesa.
La statua è stata restaurata nel 1895 e nel 1956.
La terza scultura in legno qui conservata è un busto di Sant 'Anna con Maria bambina, risalente all'inizio del XVII secolo.
La statua è stata restaurata nel 1968.
Sull'altare accanto al battistero è visibile una pregevole tela di Angelo Mozzillo, del 1803, che raffigura la Santissima Vergine Addolorata.
In un'altra tela, molto antica, è effigiata la Madonna del la Consolazione tra San Biagio e Sant 'Agata.